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Milei liberalizza acquisto di armi semiautomatiche in Argentina
Polemiche per rischio di travaso alle organizzazioni criminali
Il governo argentino di Javier Milei ha liberalizzato attraverso un decreto l'acquisto di armi semiautomatiche anche per la popolazione civile dando vita a una polemica sul pericolo che implica la circolazione di armi da guerra e il possibile travaso di queste a organizzazioni criminali. Nelle motivazioni del decreto firmato dal ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, si afferma che la misura si era resa necessaria per ovviare a "problemi di ordine burocratico nella successione ereditaria di armi di questo tipo acquisite prima dell'introduzione del divieto nel 1995". Tra le motivazioni si indica anche la necessità di considerare le "esigenze di coloro che vogliono impiegare questo tipo di armi per uso sportivo". Il direttore dell'Istituto di Studi comparati in Scienze penali e sociali (Inecip), Julián Alfie, ha avvertito in un'intervista all'emittente Cadena 3 sul pericolo che tali armi finiscano in mano di organizzazioni criminali. "La principale fonte di approvvigionamento di armi delle organizzazioni criminali proviene dal travaso dal mercato legale, se si introducono più armi e più letali ci sarà un maggior travaso tenendo conto un contesto in cui il controllo è pressoché nullo", ha affermato l'esperto. La misura del governo Milei si inserisce all'interno di un'ampia politica di deregulation che su questo fronte aveva già prodotto una modifica anche della legge che stabiliva in 21 anni il limite di età minima per possedere un'arma, abbassandolo a 18 anni.
Th.Gonzalez--AT