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Gabriele Mainetti a Matera, la città ispira, qui girerei un film
Il regista premiato durante il Matera Film Festival
"Matera è una città strepitosa, meravigliosa, che purtroppo non avevo mai visitato. L'avevo vista solo in foto, ma è ancora più bella di quanto immaginassi. È una fonte continua di ispirazione: più cammino e più penso che dovrei girare un film qui. La sua è una storia incredibile, segnata da sofferenza e dolore, ma la città si è saputa valorizzare in modo straordinario, anche grazie al cinema". Così Gabriele Mainetti, regista, produttore, compositore e sceneggiatore, ospite della sesta edizione del Matera Film Festival, in programma fino al 16 novembre nella città dei Sassi. Dopo aver realizzato i corti "Basette", selezionato al Festival di Locarno, e "Tiger Boy", è entrato nella shortlist della nomination all'Oscar, nel 2014 con "Lo chiamavano Jeeg Robot", vincitore - tra gli altri riconoscimenti - di 7 David di Donatello, 2 Nastri d'argento, 4 Ciak d'oro e del Globo d'oro. "Freaks Out" è il suo secondo lungometraggio, candidato con 16 nomination e vincitore di 6 statuette alla 67ª edizione dei David di Donatello e vincitore di 3 Nastri D'Argento nel 2022. Il suo terzo film, "La città proibita", uscito a marzo 2025, ha ricevuto in Italia il Nastro d'Argento e il Globo d'oro per la migliore Regia. A livello internazionale è stato premiato con il Grand Prix Nouveau Genre e il Prix du Public all'Étrange Festival di Parigi, e con il Bronze Award - Best International Feature al Fantasia International Film Festival di Montréal. Mainetti, classe 1976, è omaggiato durante il festival con una retrospettiva dei suoi film lungometraggi e cortometraggi e un incontro con il pubblico per ripercorrere la sua evoluzione artistica. "Adoro mescolare generi diversi nei miei film. Mi viene spontaneo - ha aggiunto -. Quando ero bambino, alle elementari, la mia maestra diceva sempre che andavo fuori tema perché mi perdevo in voli pindarici. È una mia attitudine. Amo così tanto il cinema di genere che mi piace sperimentare. Per me è una sfida: trovare un'armonia tra realtà così antitetiche, così lontane tra loro, e farle convivere bene insieme".
W.Moreno--AT