-
Zelensky sente Witkoff e Kushner, 'discussi dettagli del piano'
-
Re Carlo III nel suo discorso di Natale si appella alla riconciliazione
-
Premier: 'Boxing day' mai così scarno, i tifosi protestano
-
Il padre di Alcaraz "il divorzio da Ferrero? Ognuno la pensi come vuole"
-
Coppa d'Africa: format quadriennale non convince i ct, "è mancanza di rispetto"
-
Elicottero si schianta sul Kilimangiaro, 5 morti anche due turisti
-
Tass, 'bombardieri russi su mari Barents e Norvegia, decollano aerei stranieri'
-
Fonti Afp, 'naufragio al largo del Senegal, morti almeno 12 migranti'
-
Damasco, 'raid Giordania contro reti narcotraffico nel sud della Siria'
-
Fonte Afp, 'esplosione in una moschea in Nigeria, almeno 7 morti'
-
Il telescopio europeo Euclid festeggia il Natale con una ghirlanda galattica
-
L'ora ufficiale negli Usa rallentata a causa di un blackout
-
Il gas prosegue in rialzo oltre i 28 euro sulla piazza Ttf di Amsterdam
-
Milan; Rabiot 'Obiettivo Champions, ma vorrei qualcosa in più'
-
Napoli, De Laurentiis all'attacco dei vertici del calcio 'si gioca troppo'
-
Dai privati 860 milioni al Cern per il futuro acceleratore, c'è anche John Elkann
-
Nuovo record per l'oro sopra i 4.500 dollari, effetto Venezuela
-
Wall Street apre debole, Dj -0,07%, Nasdaq -0,11%
-
Sal da Vinci, dopo Sanremo tour nei teatri italiani da ottobre 2026
-
Natale: Iss, avanzi dei cibi cotti in frigorifero non più di 3 giorni
-
Heartitude, associazione no profit per benessere sanitari e lotta a burnout
-
L'icona della musica pop albanese Elvana Gjata arriva in Italia
-
Borsa: l'Europa conclude in marginale calo, Londra -0,2%
-
Concerto di Natale al bioparco, per giraffe e draghi di Komodo
-
Arriva al cinema il 2, 3 e 4 febbraio "Franco Battiato. Il lungo viaggio"
-
Anteprime mattutine di La Grazia in 170 sale dal 25 dicembre al primo gennaio
-
Tennis: Ferrero 'allenare Sinner? È un'opzione che valuterei'
-
Dietro la stella di Betlemme forse una cometa che ha sfiorato la Terra
-
Iwb perfeziona la cessione di Valle Talloria a Caffo per 9,5 milioni
-
Idf, 'colpiti siti di lancio di Hezbollah nel sud del Libano'
-
Esponeva simboli nazisti, l'Australia revoca il visto a un cittadino britannico
-
Terremoto di magnitudo 6 a Taiwan
-
La politica francese fa quadrato intorno a Breton, 'l'Ue non è una colonia di Trump'
-
Borsa: l'Europa prosegue piatta, il gas risale a 28 euro
-
Natale di lavoro per la Lazio, Sarri prepara sfida all'Udinese
-
L'agenzia spaziale indiana ha lanciato satellite più pesante della sua storia
-
Carne Da Campagna Elettorale celebra Primo dei Cor Veleno
-
A Guillermo del Toro il 'Capri Visionary Award'
-
Milano Cortina: Flora Tabanelli prosegue il percorso verso il ritorno alle gare
-
Smentita l'ipotesi di un oceano su Titano, la luna più grande di Saturno
-
Milano Cortina: Abodi 'tregua olimpica sia obiettivo anche oltre i Giochi'
-
Biathlon: Giacomel ricorda l'amico Bakken morto durante un ritiro a Lavazé
-
Meta, decisione Antitrust infondata, faremo ricorso
-
Il gas parte in lieve calo a 27,6 euro al Megawattora
-
Prezzo del petrolio in aumento, Wti a scambiato 58,57 dollari
-
Antitrust, Meta sospenda condizioni che escludono concorrenti da AI WhatsApp
-
Euro poco mosso, scambiato a 1,1802 dollari
-
Prezzo oro sale ancora, Spot scambiato a 4.494 dollari
-
Prigionieri sudcoreani in Ucraina, 'vogliamo una nuova vita nel Sud'
-
Media, 'Putin incontra ministri Siria per partnership sulla Difesa'
Panahi: 'Torturato e perseguitato ma torno in Iran'
Regista dissidente a Cannes: "Non ho più coraggio degli altri"
(di Alessandra Magliaro) Jafar Panahi: vedi alla voce Resistenza. C'era una grande attesa oggi a Cannes per vedere il regista dissidente iraniano in carne ed ossa alla sua prima apparizione ad un festival internazionale in 15 anni dopo che è stato dal 2009 perseguitato, incarcerato più volte nel micidiale Evin di Teheran, condannato per 20 anni a non poter realizzare film, ritirato il passaporto e molto altro. Il suo Un simple accident, in concorso per la Palma d'oro, ha emozionato ieri il pubblico e lo stesso cineasta, alla premiere mondiale. Questo film, clandestino come i precedenti, è sembrato più sovversivo che mai raccontando la storia di un torturatore che viene riconosciuto, casualmente, da un gruppo di persone che pensano via via se ucciderlo a loro volta, fargliela pagare in qualche modo. La domanda principale a questo punto era una sola: caduto di recente il divieto di viaggiare fuori del suo Paese e vista la sfida al regime che rappresenta questo film, Jafar Panahi da Cannes cosa farà? "Appena finirò qui tornerò in Iran. Non ci penso per nulla ad espatriare altrove. Tutti gli iraniani ogni giorno compiono gesti sovversivi per il regime, pensiamo alle donne iraniane che camminano nelle strade senza velo. Il mio non è un caso speciale. Non nego il pericolo, ad esempio il co-sceneggiatore Mehdi Mahmoudian di questo film è attualmente in prigione, ma non c'è altro da fare", ha detto tra gli applausi dei giornalisti. Panahi ha raccontato la sua esperienza che è stata anche ispirazione per questa storia: "Quando la Repubblica islamica imprigiona un artista, gli diamo materiale, idee e se ne assumono le conseguenze", ha premesso con tipica ironia. "Fui bendato, messo in una stanza buia, in totale isolamento, mi era concesso di andare in bagno tre volte al giorno, venivo interrogato per otto ore di fila in una situazione di grande pressione e minaccia. Poi in una fase successiva sono stato messo con altri prigionieri politici che mi hanno raccontato di aver trascorso in quella situazione decenni. E' stato terribile, durante questi anni ho fatto anche uno sciopero della fame per chiedere di essere scarcerato, non c'era nulla su di me, a parte essere un artista che in quanto tale osserva le strade di Teheran. Sono stato in ospedale, sono stato malato", ha proseguito Panahi rivelando quello che gli è capitato in questi anni e che in Occidente si era saputo sommariamente. Sulla sua 'sedia vuota' ai festival c'è sempre stata grande mobilitazione della comunità dei cineasti, a Cannes come a Venezia, ma il regista ha tenuto a sottolineare in tutto l'incontro la 'normalità' di quello che è capitato e capita a lui, raccontando di come "il panorama sia radicalmente cambiato perchè dalla nascita del movimento Donne Vita Libertà tanti cittadini in strada affrontano il rischio di, a cominciare dalle donne che non mettono il velo". Come ha fatto a girare A Simple Accident?. Il metodo è stato più o meno quello usato già altre volte dai registi dissidenti. "Si presenta un progetto, una trama indicativa senza entrare nel particolare e una volta ottenuti i permessi si comincia a girare più o meno segretamente altro", ha raccontato Panahi che questa volta ha potuto contare su riprese in strada (nella fase più buia della sua persecuzione aveva girato con il telefonino in casa e trasferito i video con le scene in Europa). "Quando si è diffusa la trama del film tante comparse si sono avvicinate, volevano essere parte di questo progetto perchè tutto il popolo iraniano ha una profonda sofferenza per la repressione".
R.Garcia--AT