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Il co-regista di No Other Land denuncia il silenzio dell'Academy
Dopo l'arresto del palestinese Hamdan Ballal in Cisgiordania
Yuval Abraham, il co-regista di No Other Land, ha accusato l'Academy of Motion Pictures, che tre settimane fa ha conferito al suo film l'Oscar per il miglior documentario, di essersi lavata le mani dopo che il suo partner alla regia, Hamdan Ballal, è stato aggredito e arrestato in Cisgiordania da coloni e soldati di Israele. "L'Academy si è rifiutata di appoggiare pubblicamente Ballal mentre era picchiato e torturato", ha detto Abraham mettendo a confronto il silenzio dell'istituzione di Hollywood e le proteste partite da "innumerevoli altri gruppi e festival altrove nel mondo" che si sono schierati al fianco del cineasta palestinese. Abraham ha rivelato che "parecchi membri americani dell'Academy avevano sollecitato una presa di posizione che alla fine e' stata rifiutata. Ci hanno detto che, siccome altri palestinesi erano stati picchiati nell'attacco, questo poteva essere considerato senza alcuna relazione col film, e dunque non c'era bisogno che loro rispondessero". Abraham ha rinnovato l'appello all'Academy: "Sebbene Hamdan sia stato chiaramente preso di mira per aver realizzato No Other Land (i soldati scherzavano sull'Oscar mentre lo torturavano), è diventato un target per il semplice fatto di essere palestinese al pari di innumerevoli altri ogni giorno che vengono ignorati. Questo, a quanto pare, ha fornito all'Academy una scusa per rimanere in silenzio proprio quando un regista da loro onorato, che vive sotto occupazione israeliana, aveva più bisogno di loro. Ma non è troppo tardi per cambiare questa posizione". "Ferito e maltrattato", Ballal è stato liberato ieri sera.
D.Lopez--AT