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Il Venezuela ignora la Corte di Giustizia dell'Onu sulla Guyana
'La Guyana Esequiba è nostra, il 25 maggio si vota' dice Caracas
Il Venezuela respinge l'ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia dell'Onu, secondo la quale "in attesa di una decisione definitiva sul caso", il Venezuela "si asterrà dal tenere elezioni o preparare elezioni nel territorio conteso" della Guyana Esequiba che "la Guyana amministra attualmente e sul quale esercita controllo". "Niente nel diritto internazionale permette alla Corte Internazionale di Giustizia di immischiarsi in questioni che sono un'esclusiva del diritto interno del Venezuela", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri venezuelano diramato poco fa, in risposta all'ordinanza di ieri del tribunale dell'Aja, massimo organo giuridico delle Nazioni Unite preposto a dirimere le controversie. Il governo di Nicolás Maduro ha dunque ribadito che si svolgeranno le elezioni il 25 maggio per eleggere il governatore e 8 deputati in Parlamento nella Guyana Esequiba, territorio che comprende due terzi della vicina Guyana ma che il chavismo considera "parte inalienabile" del Venezuela. Maduro ha sottolineato poco fa che "il Venezuela non riconosce né riconoscerà mai" la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia, "né accetterà alcuna decisione da essa derivante per dirimere la controversia territoriale sulla Guiana Esequiba", aggiungendo che il processo "è stato truccato fin dall'inizio" e manipolato da interessi aziendali anti-venezuelani "che nulla hanno a che fare con la giustizia". La Guayana Esequiba oggi comprende 7 delle 10 regioni amministrative che compongono lo Stato della Guyana, misura 160.000 chilometri quadrati e nelle sue acque territoriali, dove la statunitense Exxon Mobil, la cinese Cnooc e la canadese Hess estraggono 600.000 barili al giorno, sono state certificate riserve di petrolio per 11.000 milioni di barili.
D.Johnson--AT